Pseudonimo di
Giovanni Antonio Canal. Pittore e
incisore italiano. La biografia del
C. è poco conosciuta. Avviato
alla scenografia dal padre Bernardo, sappiamo di un suo breve soggiorno a Roma
nel 1719 dopo il quale, come egli stesso afferma, "scomunicò il teatro
solennemente". Tornato a Venezia, cominciò a dipingere vedute dal vero
vicine a quelle di Luca Carlevaris, il pittore che per primo rifiutò le
proporzioni, lo schema compositivo e il taglio descrittivo delle figurazioni
barocche. Sulle orme di Carlevaris
C. impostò una nuova
sensibilità prospettica, priva di convenzionalità, basata su un
uso originale del colore e su un nuovo sentimento dello spazio. Nascono
così le sei
Vedute di Piazza San Marco e altre due
Vedute,
attualmente alla galleria Liechtenstein di Vienna, collocabili intorno al 1720,
dove i forti contrasti chiaroscurali rendono più evidenti i rapporti
cromatici. Un secondo gruppo di dipinti e disegni vengono riferiti al 1727: tra
questi la celebre
Chiesa della Carità di San Vitale, oggi alla
National Gallery di Londra. In poco meno di un decennio il maestro divenne
famoso e ricercatissimo anche dai mercanti extranazionali, soprattutto quelli
inglesi, che vendevano i suoi quadri alla nobiltà britannica.
L'osservazione più attenta delle variazioni della luce nelle varie fasi
del giorno lo portò ad abbandonare gradatamente il chiaroscuro e a
ricercare effetti più chiari e luminosi. Dipinse nel 1730 la veduta della
Scuola di San Rocco, sempre alla National Gallery di Londra, quindi la
serie di vedute che attualmente formano la raccolta
Harvey di Birmingham.
Fino al 1740 continuò a dipingere gli angoli nascosti, i noti campi e rii
di Venezia, e di questa attività ci rimane l'enorme numero di schizzi,
studi preparatori, attualmente conservati per la maggior parte a Venezia, a
Windsor e a Darmstadt. Seguono le
Vedute di terraferma: il Dolo, i
dintorni di Padova e le rive del Brenta, dove l'impianto grandioso delle prime
opere è arricchito da un gusto minuzioso per i particolari. Quattro
vedute di fantasia con
Rovine romane lasciano pensare a un secondo
soggiorno romano dell'artista intorno al 1742. Nel 1745 dipinse il
Campanile
San Marco folgorato (attualmente al Castello di Windsor). Entrato in
contatto con l'ambiente dei collezionisti londinesi, nel 1746
C. si
recò a Londra dove rimase fino al 1753, escludendo due brevi ritorni a
Venezia. A Londra continuò a fornire a ritmo intensissimo vedute
veneziane; così come più tardi a Venezia, continuò per
lungo tempo a dipingere vedute inglesi: il
Ponte di Walton, Londra col Tamigi
da casa Richmond e i disegni pregni di luminosità del
Ponte di
Westminster e del
Ponte di Londra. Sono tuttavia paesaggi "inglesi"
dipinti secondo una sensibilità pittorica unicamente veneziana. Negli
ultimi anni, intorno al 1765,
C. produsse le opere più sfarzose
delle
Solennità dogali, con motivi che saranno poi ripresi da
Tiepolo e addirittura riportati semi-integralmente da Guardi (Venezia
1697-1768).